
Fulvio Collovati, nato a Teor il 9 Maggio 1957, ha indossato le maglie di Roma Genoa Udinese Inter e Milan, con i rossoneri ha vinto uno scudetto nel 1978-1979 oltre a essersi lauretato campione del mondo con la nazionale italiana ai mondiali disputati in Spagna nel 1982.
Ecco la mia intervista:
DOMANDA: Hai giocato con la maglia del Milan e con la maglia dell’Inter , che si prova a giocare un derby a parte invertite, è veramente una partita cosi speciale e perché ?
RISPOSTA: Si il derby è un emozione unica, a parti invertite ancora di più poichè senti la responsabilità della nuova maglia rispetto a quella precedente, c’è competizione, c’è il desiderio di non fallire davanti ai tifosi che al derby ci tengono in modo particolare.
DOMANDA: Nel 1982 giochi da protagonista un mondiale storico per il calcio italiano, come e quando avete capite che poteva essere la volta buona per vincere il mondiale, nel senso c’è stato un momento in cui il gruppo ha detto questo mondiale sarà nostro ?
RISPOSTA: Il mondiale del 1982 ha fatto la storia del calcio italiano per come è avvenuto. Non c’è cosa più bella che partire tra il disfattismo italiano e poi venire esaltati. Il nostro cammino è stato cosi, all’inizio difficile con tanto scetticismo nei nostri confronti, poi dopo aver battuto l’ Argentina di Maradona, il Brasile di Zico, tutto è andato in discesa, e dopo aver vinto contro i brasiliani eravamo convinti che non ci fermava più nessuno, il mondiale doveva essere nostro.
DOMANDA: Che cosa rende il calcio italiano ,seppur meno ricco meno zeppo di campioni rispetto a prima, il campionato più difficile rispetto ad agli campionati economicamente più forti ?
RISPOSTA: Il nostro campionato è più tattico, si lavora molto anche sulla fase difensiva, all’estero c’è più libertà. Il gioco, in Italia, è più spezzettato, gli arbitri fischiano di più, il var interviene di più e le tv condizionano di più. Quando andiamo a giocare in campo internazionale forse ci troviamo in difficoltà per questo motivo perchè, all’estero, c’è più corsa e meno tatticismo.
DOMANDA: Chi sono stati i 3 attaccanti italiani e i 3 attaccanti stranieri più difficili da marcare ?
RISPOSTA: Gli italiani erano tanti e tutti buoni, Altobelli, Pruzzo, Giordano, Paolo Rossi, Graziani, possono nominarne altri 10-20 perchè quando andavi a giocare a Avellino l’attaccante era Ramoz Diaz, a Bari Aldo Serena. Ora l’ 80% sono stranieri. I più difficili stranieri da marcare erano Van Basten, Careca e Trevor Francis, il primo era un fuoriclasse gli altri due erano veloci e tecnici.
DOMANDA: Che differenza c’è tra il calcio di oggi e il calcio da te giocato e vissuto ? e oggi in che squadra ti piacerebbe giocare e perché ?
RISPOSTA: La differenza è che nel calcio di oggi comandano i giocatori, padroni del loro destino e futuro. Ai miei tempi comandava la società…e penso di aver detto tutto…., nel senso che c’era molto rispetto per la squadra di appartenenza. Mi piacerebbe giocare nel Napoli, dato che stimo Gattuso, uomo serio di poche parole e tanti fatti, ma soprattutto onesto.
DOMANDA: Ultima domanda: come vedi l’inter di Antonio Conte quest’anno può veramente ambire a vincere lo scudetto e invece il Milan di Ibra può arrivare in zona champions ?
RISPOSTA: Secondo me l’ Inter ha la rosa migliore ed è favorita per lo scudetto, anche se non lo dicono. Il Milan con Ibra può arrivare dappertutto dato che è un fuoriclasse. La rosa penso non sia sufficiente per lo scudetto ma nei primi 4 posti certamente.
Un ringraziamento a Fulvio Collovati, per avermi concesso questa bellissima intervista.