Andrea Scarpellini

In foto Andrea Scarpellini, è una calciatrice italiana, centrocampista del Cortefranca, in carriera con la maglia dell’Atalanta ha vinto un campionato di serie A2 femminile.

Andrea Scarpellini nata a Trescore Balneario il 19 Gennaio 1989, calciatrice italiana, di ruolo centrocampista attualmente veste la maglia del Cortefranca squadra che disputa il campionato di serie C femminile.

Ecco la mia intervista:

DOMANDA: Prima domanda come nasce la tua passione per il calcio ?

RISPOSTA: La mia passione nasce dai miei genitori,entrambi amanti del calcIo. Mia mamma giocava all’oratorio con le sue amiche e mio papa faceva il dirigente accompagnatore nella squadra del mio paese. Un giorno ho visto una ragazza che giocava insieme a dei ragazzi e da li ho capito che potevo gIocare anche io e cosi all’età di sei anni ho iniziato insieme ai bambini.

DOMANDA: Cosa ricordi del tuo esordio ?

RISPOSTA: Ho esordito in serie A con l’ Atalanta Femminile contro il Bardolino, che era la squadra più forte in quel periodo e ricordo che abbiamo preso parecchi gol. Noi eravamo neo promosse, eravamo salite dalla serie A2 ed era la prima partita nella massima serie abbiamo trovato subito un avversario di un livello superiore. Da li abbiamo capito che per poter stare ai massimi livelli c’era bisogno di allenarsi e crescere parecchio.

DOMANDA: C’è qualche canzone particolare che ascolti per caricarti prima della gara e inoltre hai qualche rito scaramantico prima di entrare in campo ?

RISPOSTA: Riti scaramantici ne faccio molti e di vari tipi,ma proprio perché sono scaramantica non posso svelarti. Per la canzone invece posso dichiararla tranquillamente, è un po’ lenta e malinconica ma il significato mi da l’ energia giusta ed è “Qualcosa che non c’e” di Elisa.

DOMANDA: Chi era la calciatrice/i a cui ti sei ispirata da bambina e perché ? 

RISPOSTA: Mi ricordo che una volta ho visto Pippo Inzaghi, con la maglia dell’Atalanta disputò un’ amichevole con la squadra del mio paese. Me ne sono subito innamorata. Poi andò alla Juve e li il mio cuore si divise tra Atalanta e Juventus. Ora che cipenso lui è stato anche il giocatore che mi ha firmato il mio primo autografo. Del Piero e lniesta invece sono i due riferimenti nel mio ruolo che ho sempre ammirato e osservato con un occhio attento per cercare di carpire qualche segreto.

DOMANDA: Quali insegnamenti ti ha dato il calcio che ti sono serviti nella vita?

RISPOSTA: Sono due le cose che il calcio mi ha insegnato. La prima è vivere in un gruppo e condividere un obiettivo comune attraverso la cura delle relazioni con le compagne di squadra. Con alcune di loro c’è ancora un rapporto di amicizia che dura da anni. E come seconda cosa l’importanza dei sacrifici e del doversi guadagnare le cose attraverso l’impegno massimo, perché nulla ti è dovuto ma sei tu che devi guadagnarti ciò che vuoi.

DOMANDA: Cosa pensi del calcio femminile italiano e dove secondo te può migliorare ?

RISPOSTA: Penso che rispetto a quando ho iniziato io ci sono molte più opportunità per le bambine per potersi avvicinare a questo sport. Sicuramente nel 2015 l’avvicinarsi dei club professionistici ha portato una ventata di novità e di visibilità, ma non vanno dimenticati gli sforzi che le società dilettantistiche hanno fatto negli anni precedenti per lottare e per mantenere in vita questo movimento. Negli ultimi anni c’è stata una crescita a livello di tesserate, di organizzazione e del livello tecnico dei campionati, ma se guardiamo le Nazioni vicino alla nostra Italia, si capisce che c’è ancora tanta strada da fare. Se potessi scegliere un qualcosa in cui investire tutte le mie forze per poter fare qualcosa di positivo è senza ombra di dubbio migliorare l’aspetto culturale della mia nazione. Troppo volte sento e leggo commenti negativi in riferimento al calcio femminile e in generale alle singole calciatrici. Vivere in una società dove una bambina, una ragazza o una donna possono scegliere di giocare a calcio senza essere prese in giro o sminuite…sarebbe bellissimo.

DOMANDA: Ultima domanda…calcisticamente parlando mi dici qualche sogno nel cassetto?

RISPOSTA: Più che sogno nel cassetto, ho un obiettivo ben chiaro in mente ed e quello di poter tornare a giocare a tempo pieno e senza infortuni per la mia squadra e con le mie compagne. Stare fuori e vivere la partita dalla tribuna è una sofferenz.a che non vorrei più provare.

Un ringraziamento a Andrea Scarpellini, per avermi concesso questa bellissima intervista.

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