
Francesca Montanari nata a Cesena il 24 Agosto 1991, è una calciatrice italiana, di ruolo portiere. In questa stagione difenderà la porta del San Marino Academy squadra che milita in serie B la seconda serie del campionato italiano.
Ecco la mia intervista:
DOMANDA: Quando hai iniziato a giocare a calcio hai sin da subito capito che potevi fare il portiere ( si perché….) oppure hai incominciato in altri ruoli ? ( se si quali ruoli e ovviamente cosa ti ha fatto cambiare idea )
RISPOSTA: Quando ho iniziato a giocare non facevo il portiere ma ero all’estremo opposto del campo. Come tutti, da bambina volevo fare goal ed esultare come i calciatori di Serie A, poi un giorno, in un torneo, il nostro unico portiere si fece male e l’unica che fosse un po’ pazza da sostituirlo ero io è da lì l’allenatore mi disse che avrei dovuto fare il portiere.
DOMANDA: Ci sono altri sport che eserciti per aumentare la coordinazione e/o l’elasticità? Se si quali o quali vorresti praticare ?
RISPOSTA: Non ho mai fatto altri sport per aumentare la coordinazione, ma diciamo che gli allenamenti del portiere sono rivolti soprattutto a questo. L’elasticità, la coordinazione e i riflessi sono il pane quotidiano degli allenamenti. Si potrebbe migliorare con esercizi specifici in palestra, ma gli allenamenti già ti danno molto.
DOMANDA: Il portiere non è un ruolo come un altro oltre alla bravura che caratteristiche deve avere un portiere per farsi sentire in campo ?
RISPOSTA: Il portiere deve trasmettere sicurezza, che per me è la prima qualità per definirsi “bravo” , poi ci vuole personalità e la personalità si forma tramite l’esperienza e gli allenamenti. Oltre a ció, un ruolo fondamentale lo riveste il tuo allenatore, che ti aiuta allenamento dopo allenamento a credere in te stessa e a trasmettere questa cosa alle tue compagne.
DOMANDA: Perché la gente, è sempre più benevola nei confronti dell’attaccante che sbaglia un gol davanti alla porta rispetto a un portiere che prende gol per colpa sua ? e tu come reagisci ?
RISPOSTA: Se un attaccante sbaglia un goal la partita può finire 0-0, se invece sbaglia il portiere di solito si subisce il goal. Questa cosa incide parecchio, perché alla fine quello che si guarda è sempre il risultato e i punti persi. E poi quello che vede la gente da fuori è questo: di solito giudicano l’errore del portiere perché ha del clamoroso, mentre per l’attaccante è molto più raro ritrovarsi in delle situazioni “clamorose “, tipo sbagliare un goal a porta vuota. Quando mi capita di sbagliare a partita in corso cerco di non pensarci e di resettare subito, anche perché la partita è lunga e le occasioni per riscattarsi ci sono sempre. E comunque, se non capita quella domenica ci si può riscattare la domenica dopo. Questo è il bello del calcio.
DOMANDA: C’è un numero 1, di qualsiasi nazione di qualsiasi epoca a cui ti ispiri e perchè ?
RISPOSTA: Chiaramente il mio numero 1 di riferimento è GianLuigi Buffon, mito della mia “era”. Il massimo sono stati i Mondiali del 2006 , dove mi ha fatto emozionare con le sue strepitose parate.
DOMANDA: Ultima domanda: a livello calcistico quali sono i tuoi obiettivi da raggiungere ?
RISPOSTA: Fin da bambina il mio sogno era quello di giocare in Serie A e ci sono riuscita. Ora i miei obbiettivi sono quelli di migliorarmi sempre di più e di divertirmi, ma soprattuto di essere un riferimento per le nuove generazioni. Poi chissà, magari un giorno potrei diventare allenatrice di nuovi portieri.
Un ringraziamento a Francesca Montanari, per avermi concesso questa bellissima intervista.